Boom casino online: negli USA crescita del 253%!
L’isolamento domestico al quale siamo stati costretti largamente nella prima parte dell’anno ha portato degli evidenti benefici al mercato dei giochi online.
Per averne conferma è sufficiente dare uno sguardo a quanto accaduto negli Stati Uniti, dove si sono registrate entrate per 402,7 milioni di dollari nel corso del solo secondo trimestre 2020, con un balzo in avanti straordinario (253%) rispetto a quanto avvenuto nello stesso periodo dell’anno precedente.
Ha fatto da contraltare una evidente flessione dei ricavi dei casinò terrestri, le cui entrate sono diminuite di quasi l’80% su base annua, evidentemente a causa del fatto che il Covid-19 ha impedito a molti giocatori di recarsi nei luoghi in cui erano invece soliti trascorrere un po’ di tempo alle prese con giochi da casinò e scommesse.
Mentre nel secondo trimestre 2019, infatti, i casinò “terrestri” avevano conseguito un fatturato totale di 10,8 miliardi di dollari, la cifra nel secondo trimestre 2020 è precipitata a 2,3 miliardi. Rispetto al solo primo trimestre 2020 la perdita è stata del 75,6%, mentre la contrazione complessiva della prima metà d’anno è stata del 45,6%.
A ribadire quanto sia evidente l’effetto del lockdown sull’evoluzione del giro d’affari dei casinò tradizionali è stata poi la statistica legata al numero di giorni di apertura: la totalità dei casinò terrestri a stelle e strisce ha infatti maturato in tutto 10.500 giorni nel secondo trimestre 2020, contro i 42.000 giorni del
secondo trimestre 2019. Quattro casinò su cinque hanno riaperto i battenti entro la fine del secondo trimestre, rilevando dunque già da luglio una attesa inversione di tendenza.
Si noti infine come i casinò online abbiano generato una prestazione sicuramente migliore rispetto a quella delle piattaforme di scommesse sportive, e questo nonostante negli USA i casinò online operino in soli 5 Stati, contro i 18 Stati in cui operano invece i servizi di betting sportivo. A limitare le scommesse
sportive è stato intuibilmente il basso numero di eventi organizzati a causa del Covid-19, e su cui è stato possibile effettuare puntate.