Stati Uniti, il conto della crisi è duro: alcuni casinò non riapriranno più

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Nonostante la riapertura completa che in molti Stati USA, come il Nevada, è avvenuta lo scorso 1° giugno, diversi casinò rimangono chiusi. E, come suggerisce la stampa locale, alcuni non riapriranno per almeno un altro anno o, forse, non riapriranno mai.

FILE - In this Sept. 21, 2018, file photo, the Mandalay Bay hotel and casino reflects the last sunlight of the day along the Las Vegas Strip in Nevada. Nevada casinos reaped more than

Nonostante la riapertura completa che in molti Stati USA, come il Nevada, è avvenuta lo scorso 1° giugno, diversi casinò rimangono chiusi. E, come suggerisce la stampa locale, alcuni non riapriranno per almeno un altro anno o, forse, non riapriranno mai.

billion in winnings in October, marking the sixth time this year the state has topped the mark in a key monthly index of fiscal health. A strong Nevada Gaming Control Board report on Tuesday, Nov. 26, 2019, reflected a tough comparison with a year ago. (AP Photo/John Locher, File)

Soffermiamoci proprio sul Nevada, uno dei cuori pulsanti del gambling a stelle e strisce. Qui il governatore Steve Sisolak ha dato il via libera per rimuovere i limiti di capacità e i requisiti di distanziamento sociale. I casinò di Las Vegas avevano operato sotto restrizioni dalla scorsa estate ma, a quanto pare, alcune case da gioco si stanno ancora orientando su cosa sia meglio fare.

Per esempio, fuori dalla Strip, sia la Main Street Station di Boyd Gaming Corp che l’Eastside Cannery rimangono chiuse. Entrambe le proprietà sono state serrate dal marzo 2020 e non è ben chiaro quando riapriranno i battenti. Ancora, questo mese, i casinò Station Station e Fiesta Rancho della Station Casinos hanno dovuto fare i conti con l’incertezza attuale sospendendo le proprie licenze fino al 4 giugno 2024. Anche il casinò fratello dei due casinò del Nord di Las Vegas, il Fiesta Henderson sul Lake Mead Parkway, rimane temporaneamente chiuso. Il casinò di Henderson ha ricevuto l’approvazione del Consiglio Comunale in maggio per mantenere il suo stato non operativo fino alla fine dell’anno.

Simile è la posizione di Palms, che è stato acquistato da Red Rock Resorts dalla San Manuel Band of Mission Indians per 650 milioni di dollari a maggio, e rimane chiuso con incerte prospettive.

Tuttavia, se è pur vero che tutti i casinò sopra citati hanno lasciato intendere che ripartiranno, ci sono altre strutture che non lo faranno affatto. Nel Nevada settentrionale, per esempio, due noti casinò hanno chiuso definitivamente i battenti l’anno scorso.

Uno è Harrah’s Reno, il cui proprietario, Caesars Entertainment Inc. aveva annunciato piani per vendere allo sviluppatore di Las Vegas Chris Beavor, fondatore di CAI Investments, per 50 milioni di dollari nel gennaio 2020. Ha invece chiuso definitivamente nei primi giorni della pandemia. Il secondo è Lakeside Inn and Casino a Stateline, che ha chiuso definitivamente i battenti poco dopo.

In ogni caso, nonostante le difficoltà persistenti e molti casinò chiusi, i dati più recenti della Las Vegas Convention and Visitors Authority dimostrano come l’industria del turismo della valle stia migliorando, grazie alla bella stagione e al calo della diffusione pandemica. Ad aprile, per esempio, gli arrivi nel Nevada meridionale in aprile sono stati i più alti dall’inizio del periodo COVID-19, con più di 2,5 milioni di visitatori e un aumento di oltre il 15% rispetto al mese precedente. Il tasso di occupazione degli hotel è aumentato a più del 65%, con punte di oltre l’80% nel weekend.

Tuttavia, Las Vegas è lontana da un pieno recupero dopo che la pandemia ha afflitto la zona per 15 mesi. E non è detto che, in fondo, questi miglioramenti siano la spinta decisiva per tornare ai fasti passati.

Fonte: ReviewJournal

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